Matteo Rei
In Portuguese Baroque literature there are numerous texts that refer to the pleasures of gluttony and in particular to sweets production, whose development is enhanced by the spread of sugarcane cultivation in the Lusitanian overseas domains. In this context, the present paper intends to focus on three poems in which the motif of the portrait undergoes an original development, since the figures described take shape, somewhat like the heads painted by Arcimboldo, from the combination of distinct but related elements. Indeed, the authors of the texts under consideration survey individual parts of the female body by associating them with different varieties of confectionery products.
Nella letteratura portoghese del Barocco sono numerosi i testi che alludono ai piaceri della gola e in particolare alla produzione dolciaria, il cui sviluppo è favorito dalla fortuna che la coltura della canna zucchero conosce nei domini lusitani d’oltremare. In questo contesto il presente contributo intende concentrare l’attenzione su tre componimenti poetici in cui il motivo del ritratto conosce un originale sviluppo, dal momento che le figure descritte prendono forma, un po’ come i busti dell’Arcimboldo, dall’accostamento di elementi diversificati ma di natura affine. Gli autori dei testi in esame, infatti, passano in rassegna le singole parti del corpo delle donne descritte associandole, via via, a diverse varietà di dolciumi.