Claudio de Palma
Il progresso nelle ricerche sul sostrato tirrenico nel Mediterraneo e la recente decifrazione della stele di Kaminia e di altre iscrizioni dell�area egea, tutte scritte in �tirrenico�, cioè in una lingua che appare una forma arcaica dell� Etrusco, porta alla conclusione che la teoria di Erodoto di una origine orientale degli Etruschi si fonda indubbiamente su concrete basi storiche. Queste basi acquistano ora nuova luce principalmente a seguito delle informazioni che abbiamo acquisito dai testi dei documenti di Lemno, di cui l�autore ha offerto la trascrizione e la traduzione nelle sue pubblicazioni degli ultimi sei anni. Le conseguenze storiche possono essere così riassunte: a) l�isola di Lemno era abitata dai Tirreni nei secoli ottavo, settimo e sesto, ma probabilmente già molto prima, a giudicare dalle testimonianze archeologiche; b) un sostrato tirrenico era presente nell�area Anatolico-Egea già prima dell�arrivo delle prime tribù indeuropee. A seconda dell� accettazione dell�una o dell�altra teoria da parte dei ricercatori del settore, questo può voler dire in ogni caso tra il tredicesimo e il terzo millennio. Un�altra ipotesi rilevante è sostenuta dall�eminente linguista spagnolo F. R. Adrados: su una base puramente linguistica egli ritiene il Tirrenico una vera e propria lingua indo-anatolica. La formazione di questa lingua è fatta risalire ad un�epoca remota al punto da essere più antica dei primi testi nesici, giustificando così le molte discrepanze rispetto appunto a questi testi. La seconda parte di questo lavoro è dedicata alla etnia dei Pelasgi e conclude che essi erano un popolo distinto dai Tirreni, la cui lingua apparteneva alla famiglia delle lingue indeuropee, ma che nel corso del tempo si era largamente integrato con i Tirreni al punto da formare una koiné che apparve agli stranieri come l�espressione di un unico popolo.