Cristina Benicchi
A partire dagli Cinquanta del Novecento per arrivare alle soglie del nuovo millennio, Londra è stata prima approdo di innumerevoli ondate migratorie – originate dalle diaspore successive al progressivo disfacimento dell’Impero coloniale – e poi teatro di un inarrestabile processo di ridefinizione identitaria dello spazio metropolitano e dell’individuo destinati a scardinare le concezioni più tradizionali ed unilaterali del centro e della periferia e a definirsi nella e attraverso la differenze. Partendo da queste considerazioni, il presente studio intende investigare il complesso e articolato processo di formazione e tras-formazione identitaria sopra accennato, attraverso l’analisi di un corpus narrativo della letteratura Black British piuttosto eterogeneo – e non sempre facilmente contenibile all’interno di una definizione come quella di Black British Literature, già di per sé complessa e articolata – ma riconducibile al genere del romanzo di trasformazione, così come definito da Mark Stein. Londra interagisce con i protagonisti, divenendo essa stessa oggetto di trasformazione e protagonista di una articolata e coinvolgente messinscena della formazione identitaria. Fluidità e transitorietà dell’esistenza metropolitana sono lo sfondo dei romanzi di Samuel Selvon, Zadie Smith, Hanif Kureishi, V.S. Naipaul al centro del presente contributo.
This paper is concerned with those novels – related to black British Literature – that portray the formation, the transformation and the reformation of personal, cultural, ethnic and national identities within London, a urban space that is multiformed, heterotopic and diasporic. London – that is a character and not just the scenery of those novels – suggests an implosive disorder related to the coexistence of immovable dichotomies – such as identity/plurality, freedom/oppression – that frustrate the protagonists’ struggle to define their identities and to construct a place to call home. The post-colonial trans-formation novels by Samuel Selvon, Zadie Smith, Hanif Kureishi and V.S. Naipaul – investigated in this study – outline a complex and fragmented process of de-construction and re-construction of identity, whose determining factor is the interaction between the urban space and the individuals. The struggle, performed to be themselves or to find their authentic selves, emphasizes the fluidity of identity, revealing it as almost infinitely changeable, erratic, negotiable and unpredictable.