Dalla nuova fase nella ricezione dell’opera di Federico García Lorca in Italia che si apre nel dopoguerra trae beneficio anche il suo teatro. Nel volgere di pochi anni La casa de Bernarda Alba, ultima piècedell’autore, verrà tradotta da Amedeo Recanati (1946) e da Vittorio Bodini (1952), e allestita da Vito Pandolfi (1947) e Giorgio Strehler (aprile 1955). Il presente lavoro mette a fuoco gli orientamenti e le motivazioni del regista triestino nell’affrontare il testo principe del teatro lorchiano, ne osserva la collocazione all’interno del repertorio del Piccolo Teatro e, grazie a un minuzioso lavoro d’archivio, ripercorre l’accoglienza che ebbe sulla stampa, specializzata e non solo.